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6 proposte per trasformare la Milano degli Eventi

In qualità di Assessore alla Cultura in Municipio 3, negli ultimi cinque anni ho affrontato da vicino il tema degli Eventi e dello Spettacolo a Milano e ritengo che proprio gli eventi siano a pieno titolo un servizio pubblico essenziale da offrire ai cittadini. 

 

Durante la pandemia che stiamo vivendo è stato impossibile garantire la realizzazione di eventi e probabilmente non abbiamo ancora finito. Già da un anno artisti, musicisti, agenzie di spettacolo, producer, dj e organizzatori di eventi sono fermi ai box, in attesa di una svolta. Stanno manifestando il loro disappunto in maniera civile e non possiamo non ascoltare questo grido di aiuto. 


A loro, a chi rende felici i cittadini di Milano, abbiamo chiesto il prezzo più alto e abbiamo un debito enorme da risarcire per gli anni a venire. 

 

Per questo motivo, ho deciso di buttare giù qualche idea per il futuro: per rilanciare e trasformare la Milano degli Eventi, appena sarà passata l’emergenza pandemia. Per rendere Milano ancora più internazionale.

 

L’ho fatto partendo dal basso, da quei gruppi con cui abbiamo collaborato in questi anni, ma sarei felice di ampliare e integrare questa lista assieme a quante più persone possibili. 

Sono convinto che il Comune di Milano debba prima di tutto finanziare economicamente (risarcire, ristorare) chi realizza eventi sul territorio, ma sono convinto che si possa fare anche molto, molto di più. Ecco che cosa:

 

  • Avere un Assessore agli Eventi e al Tempo Libero

Chi organizza eventi a Milano non sa mai a che santo votarsi. Questo crea confusione, incertezza e lungaggini. Una città come Milano deve avere un assessorato che si occupi di rendere Milano una macchina perfetta per il funzionamento degli eventi, tanto più ora che dobbiamo garantire il ripristino dei palinsesti ma contemporaneamente anche la sicurezza sanitaria. Dobbiamo prendere spunto dalle altre città europee che sono arrivate ad avere un Sindaco della Notte.  

 

  • Evolvere l’ Ufficio Unico dello Spettacolo

Con l’ufficio SUEV abbiamo fatto passi da giganti ma non basta. Ci vogliono guide pratiche per semplificare il processo di ottenimento dei permessi da parte di chi vuole realizzare un evento. Ci vuole anche personale e un vero e proprio contact center con persone in grado di assistere chi sta compiendo questo processo.
Bisogna ulteriormente semplificare e ridurre i tempi di attesa, specialmente per gli eventi temporanei, dove molto spesso l’evento dura un giorno ma la burocrazia impiega mesi per dare approvazioni. 

 

  • Snellire la permessistica 

Snellire il tema dei permessi, salvaguardando il rigore. Dobbiamo creare moduli standard che sostituiscono i singoli certificati dei tecnici e ingegneri (che fanno lievitare il costo di realizzazione di un evento). Di più, il Comune di Milano deve arrivare ad avere ingegneri interni che fanno loro i rilievi, le consulenze e le perizie.
Ancora di più questo vale per gli eventi temporanei: quando le manifestazioni durano meno di 15 giorni il Comune deve azzerare la burocrazia per gli eventi temporanei e trattare questi eventi in modo diverso dagli altri.

 

  • Eliminare costi inutili

Deve essere il Comune a assorbire questi costi di tasse e procedure burocratiche, perché gli eventi sono un bene per la cittadinanza e mai come quest’ultimo anno ce ne siamo resi conto. Il Comune può legarli a meccanismi di premialità: azzerare le spese di COSAP e di richiesta Suolo Pubblico per chi realizza eventi in periferia. Aggiungo che, per favorire la ripresa economica, gli eventi servono a tutti, anche ai commercianti: dobbiamo ideare delle rassegne speciali (sul modello delle Notti Bianche) che diano permessi gratuiti, immediati e standard per consentire a tutti (a tutti!) di fare aperture speciali senza limiti in determinati giorni. 

 

E se fino a qui ho parlato di quello che già dovrebbe essere, gli ultimi due punti li voglio dedicare a quello che può realmente stravolgere e trasformare la mentalità della scena milanese. 

 

  • Aprire gli spazi del Comune

Il Comune di Milano gestisce la proprietà di innumerevoli e suggestive location, talvolta addirittura abbandonate, che non vengono sfruttate a dovere. Se riuscissimo a realizzare i punti precedenti, sarebbe semplice e naturale mettere a disposizione questi spazi gratuitamente a chi vuole realizzare un evento a Milano. Dobbiamo incentivare chi vuole ripartire a creare spettacolo sul territorio e dobbiamo farlo anche mettendo a disposizione gratuitamente gli spazi che già abbiamo, spesso all’aperto e di ampie dimensioni (utilissimi attualmente per evitare assembramenti). Tanto più questo è valido nelle periferie. 

Dobbiamo mappare questi spazi, catalogarli e poi concederli temporaneamente a chi ne vuole fare qualcosa in maniera semplice e immediata. 

 

  • Potenziare la diffusione mediatica 

Il Comune deve investire di più sulla comunicazione e aiutare (i cittadini e chi organizza eventi) a far conoscere tutti gli eventi che Milano ospita. Non concentrarsi solo sugli eventi più importanti, ma dare un’opportunità a tutti e premiare anche le realtà emergenti: il Comune può offrire gratuitamente le proprie affissioni a chi realizza eventi in periferia. Può anche migliorare ulteriormente la diffusione digitale di queste iniziative, con una newsletter dedicata ma anche potenziando l’apposito portale web degli eventi milanesi, dove chiunque deve avere la possibilità di venire a conoscenza di tutto quello che avviene sulla scena degli eventi a Milano. 

 

 

Questo è quello che mi aspetto per il futuro da una città come Milano. 

Questo è il modo di far riemergere un settore che ha sofferto troppo.
Questa è la strada per dare a Milano un volto davvero internazionale. 

Questa è la soluzione per rimettere in moto anche chi ha un’attività su strada.   

 

Questo è il futuro. L’unico possibile.
Milano città nuova, a partire dagli eventi.

 

 

 

Sono Luca Costamagna e mi candido in Consiglio Comunale

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